Human Factor, per creare una vera Cultura della Sicurezza sul Lavoro
Partendo dal presupposto che in ogni azienda, come in qualsiasi altra realtà di vita e lavoro, il rischio non potrà mai essere considerato pari a zero, vediamo come perseguire obiettivi di sicurezza ed efficienza.
Human Factor, di cosa si tratta
Lo human factor è, come dice la parola stessa, la disciplina che si occupa del fattore umano.
Viene utilizzato per studiare le modalità con le quali l’uomo si inserisce e agisce, sia in senso fisico che interpersonale, nel suo ambiente di lavoro.
Vengono osservati i comportamenti mentre espleta le sue mansioni, mentre utilizza gli strumenti di lavoro, mentre si attiene alle procedure.
L’obiettivo di tale ricerca è aumentare i livelli di sicurezza delle operazioni.
La teoria degli errori, la catena degli eventi
Sappiamo che la maggior parte degli incidenti ed infortuni sul luogo di lavoro si verifica a causa di comportamenti insicuri piuttosto che per la carenza di dispositivi di sicurezza e di protezione individuale.
Ma cosa si intende per sicurezza?
A tal proposito è bene precisare che per sicurezza non bisogna far solo riferimento alla rigorosa applicazione delle norme e delle disposizioni in materia.
Occorre fare una valutazione più ampia, verificare anche i fattori non razionali connessi alla percezione della stessa, la cultura, l’emotività, l’atteggiamento psicologico, l’esperienza.
Per questo la sicurezza è anche il risultato della capacità diffusa di gestire il rischio residuo.
Questo si può manifestare tra le persone, tra le persone e le macchine, tra le persone e le attrezzature e a questo punto le competenze tecnico normative non sono più sufficienti.
L’importanza delle Non-Technical Skills
Entrano in gioco le competenze non tecniche, le famose Non-Technical Skills, cruciali nella gestione del rischio e che possiamo identificare in:
- consapevolezza situazionale;
- decision-making;
- comunicazione efficace;
- teamwork;
- leadership;
- gestione dello stress;
- capacità di fronteggiare la fatica.
Evidenziare per ciascuna di queste NTS i risvolti positivi relativamente alla prevenzione dei rischi sul posto di lavoro e fondamentale affinché la formazione e la valutazione degli stessi siano efficaci.
In conclusione, risulta necessario sottolineare come sia importante l’acquisizione da parte di ogni singolo lavoratore delle competenze non-tecniche, sia per gestire la sicurezza sia per creare una vera cultura della sicurezza sul lavoro.
Gli human factor: le capacità umane
La casistica relativa agli infortuni sul lavoro attribuisce al fattore umano una responsabilità predominante nella maggior parte degli infortuni, degli incidenti o dei quasi-incidenti.
È quindi necessario soffermarsi su quello che in letteratura viene definito Human Factor o fattore umano e sui processi che molto spesso vengono trascurati nella percezione del rischio.
Nelle possibili cause di incidente e sottovalutazione dei rischi, si possono identificare quattro fattori:
- stanchezza;
- demotivazione;
- stress;
- malessere psicofisico.
Una persona soggetta a questi fattori generalmente riscontra diverse difficoltà: apatia, indifferenza, difficoltà a concentrarsi, bassa produttività, nervosismo, ansia …
E’ importante essere consapevoli delle proprie capacità e dei fattori ambientali, questo aiuta a gestire meglio questi “nostri limiti”.
E soprattutto, bisogna ricercare nell’altro un supporto.
Per la Sicurezza è importante la conoscenza, ma anche che ci sia sempre uno scambio di informazioni e un atteggiamento proattivo al di là di ruoli, responsabilità e compiti.
Consilia per la formazione
Intervenire sugli errori dovuti alle conoscenze è possibile tramite un’adeguata formazione.
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Maria Teresa Cervellera